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Acque Sotterranee -
Italian Journal of Groundwater
(2012) - ASr01006: 079
DOI 10.7343/AS-010-12-0010
Imprese di perforazione e procedure amministrative per i pozzi
Marco Vannucchi
GEOSTUDI s.r.l. - Parma
m.vannucchi@geostudiparma.it
Nel particolare contesto di crisi economica quale quel-
lo attuale, che ha interessato e coinvolto tutti i settori pro-
duttivi, nessuno escluso, nell’ambito delle attività promosse
dall’Associazione Nazionale Idrogeologia e Pozzi per Acqua e
dall’Associazione Acque Sotterranee nel mese di giugno 2012
si è tenuta a Piacenza una riunione tra le ditte di perforazio-
ne emiliano-romagnole al fine di discutere ed affrontare le
importanti problematiche connesse a tale settore, localmente
ulteriormente aggravate dai recenti eventi sismici che hanno,
di fatto, paralizzato l’attività produttiva di una parte della
regione ove viene prodotto circa un 2% del pil nazionale.
Nell’incontro sono state affrontate, in particolare, le tema-
tiche derivanti dalle tempistiche autorizzative da parte degli
uffici periferici della Regione Emilia-Romagna inerenti la
realizzazione di pozzi, specialmente ad uso extra-domestico,
ove l’autorizzazione alla perforazione si configura titolo indi-
spensabile per l’inizio dei lavori e per il successivo rilascio del
titolo di concessione.
Generalmente, ma soprattutto in questo particolare mo-
mento, risulta quanto mai difficoltoso, da parte delle ditte
di perforazione, come emerso in sede di confronto, sostenere
tempistiche autorizzative dilatate, temporalmente parlan-
do, talora prossime anche all’anno, che, di fatto, tendono a
procrastinare nel tempo la realizzazione dei pozzi e quindi le
possibilità di lavoro per le ditte stesse; tempi legati anche al
rilascio dei pareri previsti per legge (art.12 RER n°41/01 pa-
reri di Autorità di Bacino, Provincia competente e se del caso,
Enti Parco, AUSL, Consorzi di bonifica, Agenzie d’ambito e
Servizio regionale competente per VIA) che, di fatto, talora
impongono anche restrizioni o negazioni alla perforazione..
Dal confronto è emerso come tale situazione non sia tutta-
via generalizzata su tutto il territorio regionale, pur operando
nell’ambito della medesima regione ove l’iter normativo è re-
golato dal
Regolamento regionale
n°41 del 22.11.2001 “
Regola-
mento regionale per la disciplina del procedimento di concessione di
acqua pubblica”.
Sono state, inoltre, segnalate differenziazioni, tra le varie
provincie, anche nella gestione relativa alle comunicazio-
ni circa l’esecuzione di pozzi ad uso domestico (T.U. R.D.
1775/1933, art.93 – Reg.RER n°41/01 art.3 let.p – opere non
soggette ad autorizzazione e a concessione), sia per la parte
amministrativa che per quella tecnica, sottolineando come per
questo particolare tipo di perforazione non sia generalmente
necessaria la presentazione di un vero e proprio progetto come
viceversa avviene obbligatoriamente per le opere destinate ad
uso extra-domestico (art.16 Reg.RER n°41/01) .
Non è questa la sede opportuna per elencare e trattare la
possibile casistica di merito, ma è sicuramente un importante
momento di riflessione che deve coinvolgere non solo le ditte
stesse ma tutto il sistema interessato, partendo dai professio-
nisti, geologi, generalmente ed auspicabilmente progettisti
delle opere, insieme al loro Ordine di appartenenza e gli Enti
preposti al fine di trovare soluzioni tese, nel rispetto ovvia-
mente delle normative vigenti, alla velocizzazione degli iter
burocratici; ciò anche al fine di evitare il possibile dilagare
delle perforazioni abusive con danno, oltre che erariale per il
mancato incasso di canoni e relative spese accessorie, anche e
soprattutto ambientale permanente per il mancato controllo
di requisiti minimi di qualità.
In tale contesto riteniamo di fondamentale importanza le
possibili azioni esercitate o esercitabili dal Geologo, general-
mente e, come detto, auspicabilmente progettista delle opere
di emungimento, nonché dall’Associazione, sia nei confronti
degli Enti preposti al rilascio delle autorizzazioni che degli
associati stessi.
Il Geologo, in quanto progettista, di fatto deve, già in fase
progettuale, verificare la fattibilità dell’opera rispetto alla vin-
colistica sovraordinata regionale o locale (vedi Piano Regiona-
le di Tutela delle Acque, Piani Territoriali di Coordinamento
Provinciali, PAI, PSC ecc…) o evidenziarne possibili limita-
zioni nonché garantire, con una adeguata progettazione, stan-
dard qualitativi dell’opera, finalizzati sia al soddisfacimento
delle richieste progettuali che alla tutela ambientale.
L’Associazione, in quanto garante di una intera categoria la
quale, nel confronto, ha cercato di ottimizzare e migliorare le
proprie conoscenze.
A tal fine è proprio per questo, ovvero per pervenire ad un
continuo miglioramento che ANIPA, con propri rappresen-
tanti, è presente al tavolo per la stesura delle norme UNI ri-
guardanti non solo gli “Impianti geotermici a bassa tempera-
tura con pompa di calore” ma anche, e soprattutto, in questo
caso, i “Pozzi per acqua” (progettazione e costruzione).
L’intenzione è quella di innalzare il più possibile il livello
qualitativo al fine di facilitare le attività istituzionali, sia au-
torizzative che di tutela ambientale, attraverso un recupero
delle competenze e della professionalità.
L’obiettivo, a fronte quindi di elevati standard qualitativi,
sia progettuali che realizzativi, sarà quello di coinvolgere e
portare gli Enti preposti alla standardizzazione e, per quanto
possibile, velocizzazione degli iter amministrativi, anche per
mezzo di asseverazioni rilasciate da tecnici progettisti ed im-
prese, soprattutto per quelle zone non gravate da particolari
problematiche vincolistiche, geologiche e/o ambientali .
notizie da ANIPA